lunedì 29 marzo 2021

aforismi

invecchiare è non aver più voglia di vincere, morire non aver più voglia di partecipare

mercoledì 15 novembre 2017

Le_rane_aristofane

Può la poesia salvare il mondo? Il poeta, inteso come autore la cui opera raggiunge facilmente la mente ed il cuore di molti, deve fornire solo personaggi netti e probi, che siano esempio da imitare (eroi) per formare buoni cittadini? Può il poeta rappresentare l'intreccio di bene e di male proprio di ciascun individuo, rischiando di allentare la tensione a migliorare se stessi ed aprire la strada a qualche forma di decadenza?
Comunque la pensiate, questi sono considerati i temi della commedia di Aristofane "Le rane". Come molti altri contenuti della produzione teatrale greca del V secolo, anche questi sembrano temi universali, senza tempo tanto che noi posteri, a distanza di molti secoli, li sentiamo attuali. Riguarda la funzione didattica dell'arte e quindi si interroga sulla necessità di un condizionamento, una limitazione alla libertà artistica di rappresentare qualsiasi cosa perchè la libertà è limitata dalla responsabilità dei poeti nella formazione di buoni cittadini. La stessa cosa ci chiediamo oggi riguardo la responsabilità di tutti coloro che per mestiere o per natura hanno il talento o la possibilità di formare o influenzare le opinioni altrui.

martedì 17 ottobre 2017

Bosco e letteratura

La letteratura occidentale ha presentato il bosco come luogo selvaggio e pericoloso, ostile e inospitale, abitato da streghe, uomini malvagi, mostri o animali feroci. Oppure, in antitesi, lo ha descritto come ultimo frammento di un antico paradiso perduto, luogo protetto, magico, rifugio della libertà o dei libertari, sede di sapienza, alcova di amanti, fonte di buoni sentimenti, Arcadia di poesia e regno della quieta natura selvatica contraposta alla ferocia distruttiva dell'uomo.

Sono atteggiamenti diversi, due visioni del mondo, due sensibilità in antitesi che possono anche coesistere nello stesso individuo. Visioni che non hanno a che fare col bosco in quanto tale, che oggi valutiamo, più oggettivamente, in termini di ecosistema, ma sono proiezioni sul bosco dell'umanità: noi umani al centro della scena e il bosco una delle tante proiezione dei nostri incubi o dei nostri sogni.

A prescindere dal nostro livello di distacco emotivo e dal nostro atteggiamento razionale o antiromantico, quando decidiamo di entrare in un bosco ponderiamo, più o meno coscientemente, una delle componenti di cui sopra. Con la prima proviamo a soddisfare quel che resta del nostro bisogno ancestrale di avventura, magari il voler superare una prova nuova per godere poi del senso di benessere che può seguirne. Con la seconda vogliamo ritrovare frustuli dell'antico mito della comunione con il resto della natura da cui abbiamo la sensazione di esserci irrimediabilmente alienati.

Una passeggiata nel bosco può essere uno dei modi per accedere alla "seconda stanza", la stanza del pensiero di John Keats (the Chamber of Maiden Thought).

martedì 24 gennaio 2017

La passeggiata dei briganti

29 gennaio 2017
La paseggiata dei briganti
Colme di Monte Sparagio, Custonaci (Tp)
di Giuseppe Ippolito

Le 'colme' sono due punti quotati, Colma di Mezzo (m1000) e Prima Colma (m1008), di un vasto altopiano panoramico contiguo alla cresta occidentale del Monte Sparagio (m1110). L'altopiano si sviluppa tra le quote m600 e m1000 e si apre su uno dei paesaggi costieri più belli di Sicilia, tra il Monte Erice, l'inconfondibile sagoma del Monte Cofano e i versanti occidentali dei Monti dello Zingaro. La passeggiata è semplice, per tutti, l'abbiamo dedicata alla banda di briganti di Castellammare che tra il 1862 e il 1870 si diede alla macchia intorno al Monte Sparagio, alla loro guida Pasquale Turriciano e al poeta della banda Camillo Cajozzo. il paesaggio è tipicamente carsico, con doline, qualche grotta e piccole forme di corrosione superficiali. Le rocce calcaree hanno età cretaceo-eocenica (90-40 milioni di anni fa) e l'ambiente di deposizione fu un margine di una piattaforma carbonatica. Il paese più vicino è Custonaci, molto conosciuto per le cave di materiale lapideo di pregio. Sui fianchi dell' altopiano si aprono alcune cave attive che estraggono lastre calcaree facilmente lucidabili, soprattutto il "Perlato di Sicilia". Per quanto riguarda la vegetazione, oltre agli aspetti dominanti di gariga e steppa arida c'è una rada boscaglia di leccio e pinete che inverdiscono il Pizzo e la Contrada Giacolamaro. Al termine della passeggiata si va a Custonaci e poi ad osservare da vicino la Fossa della Bufara, il grande pozzo di crollo carsico nei pressi del paese.

Programma
Partenza alle ore 8,30 con automezzi propri, da Piazza John Lennon (ex Giotto) a Palermo per Castellammare del Golfo e Custonaci. Proseguimento in auto fino al Piano delle Ferle, a quota m 650. A piedi per contrada Giacolamaro, per raggiungere la Prima Colma e la Colma di Mezzo. Pranzo al sacco proprio e ritorno alle auto per il versante settentrionale. Trasferimento a Custonaci e passeggiata alla Fossa della Bufara. Rientro a Palermo previsto per le 19.00.

Scheda Tecnica
Dislivello: m300;
Lunghezza del percorso: circa km7.
Tempo di cammino: 2 ore.
Natura del percorso: sterrata, sentiero.
Difficoltà: facile, un omino

Equipaggiamento: Scarponi, abbigliamento per l'escursionismo invernale.

Quota di partecipazione €8;
Contributo carburante per chi usufruisce di passaggio auto €6, da versare al conducente.

Per informazioni e prenotazioni telefonare alla guida: Giuseppe Ippolito 3403380245;

Artemisia, società cooperativa a r.l. per il turismo sostenibile e l’educazione ambientale. Via Serradifalco, 119 90145 Palermo. Tel 3403380245; Email: artemisianet @ gmail .com Sito: www.artemisianet.it

domenica 27 novembre 2016

Cosa è un cammino

25 novembre 2016, terzo giorno di cammino lungo la costa ligure tappa S.Margherita Ligure-Camogli, attraversiamo per intero la riserva naturale di Portofino da est ad ovest, ne ammiriamo le bellezze paesaggistiche e l'affascinante storia naturale, ma abbiamo in testa una domanda di tutt'altro genere: Vogliamo sapere se siamo riusciti finalmente ad entrare nella dimensione del cammino o se siamo ancora nella dimensione del percorso. E' il tema sul tappeto all'incontro pomeridiano a Camogli, al termine del cammino, con Luca Gianotti, Luigi Nacci e il fondatore di Radio Francigena Alberto Pugnetti. Un percorso non è un cammino, è inteso come semplice spostamento tra due punti geografici in cui l'obbiettivo principale è il raggiungimento della meta. Se vogliamo andare a Camogli, farlo a piedi e' solo un'alternativa all'auto o al treno. Dentro la dimensione del cammino, invece raggiungere Camogli perde importanza e si punta l'attenzione sul cammino in se, allora vorremmo che non finisse troppo presto, ma cosa è il cammino? Ai tanti compagni venuti a camminare con noi oggi offriamo questo spunto di riflessione sin dal raduno alla partenza. Luigi Nacci descrive una condizione iniziale che può far da molla all'intraprendere un cammino: Siamo in una stanza buia e non abbiamo nessuna voglia di uscire anche se fuori ci sono colori e luci. Belle cartoline colorate sono così belle da aver paura ad entrare nella nostra stanza buia. Loro non entrano, noi non usciamo. Perchè non usciamo? Non è di una vacanza che abbiamo bisogno, non abbiamo bisogno di un vuoto, ma di un pieno. Per il vuoto è forse più facile, non ci metteremmo molto a raggiungere un luogo o un modo in cui svuotare la mente, ma a noi non serve questo, non abbiamo bisogno di distrazioni dal pensiero. Quando le icone dello svago e del vuoto non ci aiutano e non ci attirano è il momento in cui può essere utile prendere uno zaino, mettere dentro due o tre cose, e iniziare a camminare. In questo caso il nostro spostamento avrà due componenti: una orizzontale, un percorso geografico qualunque e una verticale: un tema, una domanda, una ricerca, un pensiero e il camminare diventa uno strumento del cammino. L'esigenza di contenuti profondi, il pieno piuttosto che il vuoto, muove le nostre gambe. Il 2016 sta per finire ed stato dichiarato l'anno dei "cammini", intesi almeno inizialmente, soltanto come cammini spirituali nell'accezione religiosa del termine. I cammini. però non sono solo religiosi, esistono cammini laici e il dibattito su cosa sia o non sia un "cammino" è di la da concludersi. Su alcuni elementi sembra però si possa convergere: il cammino deve avere un tema profondo. Che siano cammini di pellegrini, viandanti, pastori o briganti un cammino è tale perchè ha una memoria da tramandare, un messaggio leggibile, un contenuto univoco. Il nostro camminare è laico, non siamo una setta religiosa, non promettiamo e non cerchiamo paradisi, stiamo nel qui e ora, guidiamo e ci facciamo guidare, siamo compagni di cammino in cui il termine compagno ritorna al senso etimologico della condivisione del pane. Nel cammino cerchiamo individualmente un esercizio di approfondimento della nostra vita. Non siamo pellegrini, i pellegrini del passato di qualunque religione fossero, erano caratterizzati dalla loro fragilità, dalla loro dipendenza dalla bontà delle persone incontrate. Oggi per noi non è più così e a somigliare di più ai pellegrini di ieri sono i migranti clandestini di oggi. I migranti erano in una stanza buia, hanno preso poche cose e sono partiti, loro si, per un lungo cammino.

mercoledì 24 febbraio 2016

Spocchia

Spocchia, bella parola... Usata male per sminuire qualcuno che comunica verità scomode o usata bene per smontare un presuntuoso. La spocchia si può avere in due casi: quando, in un certo senso, la si merita per particolari competenze e abilità e quando non la si merita. Nel primo caso è un atteggiamento altezzoso che socialmente non paga, nel secondo è quasi una necessità per nascondere la propria ignoranza o inconsistenza. Nel caso in cui si è un intellettuale la spocchia è cosa distinta dalla presunzione. Un intellettuale, cioè un soggetto capace, almeno più dei suoi immediati vicini, di elaborare pensieri, è possibile abbia spocchia, ma non è così frequente come potrebbe sembrare. La maggior parte degli spocchiosi sono piuttosto pseudo-intellettuali che hanno necessità di nascondere la propria inconsistenza. Come si riconoscono? Frasi senza senso che lasciano intendere ne abbiano uno talmente profondo da sfuggire alla comprensione del prossimo. Affermazioni ambigue o sospese che potrebbero dire tutto ed il suo contrario. Sospiri e sorrisi di apparentemente benevola e paziente comprensione dei limiti incolmabili dell'interlocutore. Linguaggio tortuoso gonfiato di decorazioni per nascondere la banalità del contenuto. Due esempi ben noti e popolari: i testi di Heidegger e le canzoni di Battiato... :-)

Capo Rama

Capo Rama e costa di Terrasini, Trappeto e Balestrate di Giuseppe Ippolito
passeggiata di interesse geologico

La metà orientale del Golfo di Castellammare alterna coste alte e rocciose (falesie) e spiaggie di sabbia. Le rocce affioranti nei pressi dei ruderi della Torre di Capo Rama sono calcari di piattaforma carbonatica del Triassico (Norico sup.). Osservandone i dettagli si riconoscono le caratteristiche sedimentologiche degli ambienti di retroscogliera: bassi fondali marini ricchi di fango calcareo, separati dal mare aperto da una barriere corallina. Ambienti simili a questo si possono oggi osservare lungo le coste dei mari tropicali.
Sedimentologi e geologi, nell'esaminare la successione sedimentaria di Capo Rama, hanno evidenziato una caratteristica ciclicità di facies (Catalano et al., 1974). Ogni 2,5 metri circa di spessore di roccia si ripetono in ordinata successione tre litologie afferenti ad altrettanti ambienti attuali contigui ed adiacenti, dalla laguna di retroscogliera alla piana littorale emersa e in erosione. Il termine inferiore di ogni ciclo è costituito da dolomie e calcari dolomitici a megalodontidi che rappresentano, nell'ambiente originario, la condizione di laguna sommersa. I megalodontidi sono infatti una famiglia di grandi molluschi bivalvi filtratori che vivono infossati nel sedimento delle lagune di retroscogliera e vengono spesso ritrovati fossili ancora in posizione di vita. Termine intermedio, soprastante al precedente, è costituito dalle Dolomie stromatolitiche e loferitiche. L'ambiente deposizionale di questo termine è l'area tidale che alterna emersione e immersione con le maree. In questo ambiente si formano e si accrescono le stromatoliti, strutture sedimentarie finemente laminate costruite, nei sedimenti delle piane tidali, ad opera di microrganismi fotosintetici come alghe e batteri. I microrganismi formano nel tempo una successione di tappeti algali mucillaginosi che intrappolano i fini sedimenti carbonatici della piana littorale. Terzo ed ultimo elemento del ciclotema sono le brecce loferitiche: prodotte dall'alterazione meteorica che si avvia durante prolungate fasi di emersione della piana tidale. Dopo una discontinuità erosiva inizia un nuovo ciclotema. Poco distante, a Cala Rossa, affiorano altre rocce calcaree di colore grigio-chiaro e rosa, depositatesi in ambiente pelagico (mare profondo distante dalla costa) in tempi più recenti, tra il Malm e l'Eocene sup., e contenenti fossili di organismi unicellulari pelagici(Catalano et al 1973). Altri affioramenti sedimentari, ancora più recenti, pliocenici e pleistocenici, si trovano lungo le spiagge di Trappeto e Balestrate e conservano fossili di ambiente neritico (mare poco profondo), soprattutto lamellibranchi dei generi Chlamis e Pecten, gasteropodi e brachiopodi.
Merita un accenno la flora xerofila ed alofila di Capo Rama dominata dalle autoctone palma nana (Chamaerops humilis)ed efedra (Ephedra sp.), cui negli ultimi decenni si è aggiunta una cactacea nordamericana naturalizzata, l'Opuntia stricta. Poco rimane della vegetazione dei litorali sabbiosi rimossa da tempo per far spazio alla balneazione di massa.
Programma
Partenza alle ore 9.00 da Piazza Europa a Palermo per Terrasini e Capo Rama, visita guidata per l'osservazione e la descrizione degli affioramenti rocciosi di Capo Rama e Balestrate. Rientro previsto a Palermo per le 14.00. Eventuale e facoltativa visita al Museo Daumale di Terrasini.
Scheda tecnica
La passeggiata sulle falesie di Capo Rama e lungo la costa di Trappeto presenta dislivello e lunghezza trascurabili. Si cammina su sterrate, sentieri, scogliera calcarea e spiaggia; Difficoltà: facile, turistica (un omino)

Informazioni: Giuseppe Ippolito 3403380245, Sede 0916824488.

Artemisia, società cooperativa a r.l. per il turismo sostenibile e l'educazione ambientale. Via Serradifalco, 119 - 90145. Palermo. Tel. 091/6824488; 340/3380245; E-mail: artemisianet@tin.it Sito: http://www.artemisianet.it