giovedì 16 febbraio 2012

La strage di Portella della Ginestra (1947)

Portella della Ginestra (850 m), sui Monti di Piana degli Albanesi, è il luogo della strage operata nel 1947 dalla banda Giuliano contro le persone che li tradizionalmente si radunava per festeggiare il 1°maggio. Undici morti e numerosi feriti sono stati il risultato di un attacco con la mitragliatrice agli abitanti dei paesi di Piana, San Giuseppe e San Cipirrello, radunati a Portella per la Festa dei lavoratori da pochi anni di nuovo permessa dopo la fine del fascismo. Il contesto storico è la forte ripresa della lotta dei contadini poveri e dei braccianti per ottenere la riforma agraria, la divisione dei latifondi e delle terre coltivabili. Gli agrari (proprietari di latifondo) e i mafiosi, che vedevano minacciato il loro ruolo dall'occupazione delle terre e dal successo dei socialisti e dei comunisti alle prime elezioni del dopoguerra, affrontarono il movimento contadino con metodi terroristici. La strage di Portella, l'omicidio di diversi sindacalisti (Rizzotto, Li Puma, Cangelosi) e attentati intimidatori alle sedi di cooperative e partiti di sinistra, fecero parte di questa strategia che avrebbe dovuto spegnere le rivendicazioni dei braccianti e interrompere l'occupazione delle terre. A Portella la banda del bandito Giuliano dimostrò, proprio in quell'occasione, di stare dalla parte degli agrari e della mafia. Vedi anche qui

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