Alla
fine della scorsa estate siamo stati sul Gargano. Abbiamo attraversato a
piedi paesaggi carsici, pascoli, selve ombrose, spazi ampi e lunghi
percorsi, grandiosi impluvi, immensi uliveti, bellezza ed emozioni più
che sufficienti per farne, già di per se, un viaggio a piedi indelebile
nella memoria, ma non sarebbe stata la stessa cosa senza la musica,
senza i suoni e i canti delle genti del Gargano
che, ancora nella mente al mattino, dopo le serate musicali con
musicisti e cantori locali, arricchivano quello stesso paesaggio, quei
sentieri, ed i nostri passi, di suoni e di ritmi. Non ricordo chi lo
scrisse, forse il medico francese Alfred Tomatis, ma sembra che ogni
territorio condizioni la produzione musicale dei suoi abitanti. Non in
termini metafisici o psicologici, che sarebbe una constatazione
piuttosto banale, ma fisici, per l'interazione del territorio con le
modalità di propagazione delle onde sonore. Il canto e la musica
espresse dagli abitanti di una terra sarebbero dunque conseguenza di
come in quel posto le onde sonore arrivano alle loro orecchie. Questo
spiega forse perché certe sonorità siano nate sulle Ande piuttosto che
su un'isola mediterranea e perché la musica del Gargano abbia un suo
stile di fondo, per quanto possa complicare le cose il genio dei suoi
musicisti.
Quest'anno ci torneremo, a settembre, e consiglio a tutti i camminatori sensibili di provare questa esperienza. Il viaggio musicale è guidato dall'artista Nando Citarella, cantautore, attore e musicista napoletano, appassionato studioso di tradizioni musicali mediterranee ed escursionista. Ovunque vada, sui sentieri del sud Italia, coinvolge i musicisti locali, li conosce bene da molti anni, ha suonato con loro. I musicisti locali sono quelli che tramandano da generazioni e custodiscono il suono della loro terra, emesso con strumenti altrettanto antichi e altrettanto locali. Tra questi custodi troviamo i Cantori di Carpino, pochi e preziosi eredi di un'antica tradizione. Prima di iniziare a suonare a volte si scambiano frasi come: "andiamo a Rodi" oppure "andiamo a Peschici", sono i nomi dei paesi vicini, ed ogni volta sentirete cambiare ritmo e melodia, ma è solo un modo di dire per comunicarsi cosa suonare, perché è sempre la musica di Carpino che arrivera' alle vostre orecchie. Propongono canti d'amore, di odio, di sdegno, di rabbia, oppure di festa. Quando dicono "andiamo a Monte!", quel "Monte" sta per Monte Sant'Angelo, paese meta di antichi pellegrinaggi, legati al mito di San Michele, l'angelo guerriero con la spada, che partecipò direttamente agli assedi cristiani in "Terra Santa" così come gli dei dell'Olimpo parteciparono all'assedio di Troia nell'Iliade. Il nostro viaggio parte proprio da lì. |
Stellarietea mediae è una associazione di piante nitrofile che si insedia con l'antropizzazione del territorio.
giovedì 28 gennaio 2016
I Cantori del Gargano
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